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Polline: un potente superfood

Il polline: un potente superfood.

Il polline delle api è considerato uno degli alimenti più nutrienti esistenti in natura, non solo contiene diverse proteine, vitamine, minerali e sostanze antiossidanti, ma è anche una fonte di aminoacidi in forma libera, pronti per essere utilizzati direttamente dall’organismo.

Cos’è il polline dei fiori?

Il polline dei fiori è la parte germinativa maschile delle piante Fanerogame.

Si origina nelle sacche polliniche delle antere dei fiori nelle Angiosperme

e degli strobili maschili delle conifere (Gimnosperme).

Si presenta sottoforma di granelli microscopici di polvere colorata prevalentemente di forma sferica e di consistenza vischiosa.

La dispersione del polline e quindi la propagazione della specie vegetali (impollinazione) avviene ad opera di eventi atmosferici come acqua e vento oppure di insetti ed altri animali.

Tra i più importanti agenti impollinatori detti pronubi ci sono le api, si ritiene infatti che esse contribuiscano alla conservazione dell’80% delle specie vegetali presenti sulla Terra assicurando così la biodiversità della flora, fondamentale sia per il mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi sia per la produzione alimentare umana e animale di tutto il mondo.

Come avviene la raccolta?

Le api dette bottinatrici richiamate dai colori vivaci delle corolle dei fiori e dall’odore del nettare di cui si cibano si posano sui fiori per alimentarsi. Giunte sul fiore, intente a raccogliere il nettare, si cospargono di polline il quale grazie alla sua viscosità resta aggrappato alla peluria che ricopre il corpo dell’ape.

A questo punto utilizzando le spazzole situate sulle zampe, l’ape raccoglie il polline aderente al corpo e lo mescola con un po’ di nettare e secrezioni salivari, fino a formare delle pallottoline che riporterà all’alveare sulle zampe posteriori.

Ritornate all’alveare il polline raccolto viene affidato alle api operaie che lo “impacchettano” nelle celle dopo averlo cosparso di miele, ottenendo il cosiddetto pane d’api.

Il polline d’api è la fonte primaria di proteine per l’alveare, nonché la principale fonte di cibo delle api giovani.

Un prodotto così prezioso per la sopravvivenza dell’alveare ma anche così delicato deve essere conservato in modo ottimale, per cui i fermenti lattici ed alcuni lieviti presenti nel nettare aiutano a preservarne l’integrità.

Costituenti principali

Il polline a seconda della specie botanica di provenienza ha un colore che può variare dal giallo-marrone, all’azzurro-verde.

Come per il miele e la propoli l’esatta composizione chimica dipende dalle piante da cui le api bottinatrici raccolgono il polline e può variare di ora in ora, di colonia in colonia, anche nello stesso apiario, senza che due campioni di polline d’api siano esattamente identici.

Di conseguenza, le analisi chimiche e nutrizionali del polline d’api si applicano solo ai campioni specifici sottoposti a test e non possono essere comparate a campioni raccolti in altri luoghi o in altri momenti.

Sebbene quindi non esista una composizione chimica specifica, si ritiene che la composizione media sia costituita da:

  • Carboidrati (20-40%)
  • Proteine (15-40%)
  • Aminoacidi (10-15%)
  • Vitamine (del gruppo B, A, C, D, E)
  • Zuccheri (28%)
  • Sali minerali (Calcio, Magnesio, Potassio, Fosforo, Ferro, Rame, Zinco, ecc.)
  • Fibre (25%)
  • Enzimi e coenzimi

Proprietà del polline

Il polline d’api grazie alla sua miscela unica di proteine, acidi grassi omega 3 e omega 6, antiossidanti, vitamine, minerali, ed enzimi lo rendono un superalimento dalle molteplici proprietà:

  • Adattogene: un valido aiuto nei periodi di stress psicofisico rafforzando l’organismo ed aiutandolo ad affrontare la fatica sia fisica che mentale.
  • Immunostimolanti: studi recenti suggeriscono che l’assunzione di polline d’api possa migliorare la funzionalità del sistema immunitario.
  • Antiossidanti: la presenza di flavonoidi ad azione antiossidante contrasta la formazione di radicali liberi, che sono alla base dell’invecchiamento cellulare, agendo contro l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Riduce i livelli di colesterolo LDL e rafforza i capillari.
  • Antianemiche: utile nel contrastare l’anemia per la presenza di ferro in forma facilmente assimilabile dall’organismo.
  • Energizzanti: particolarmente adatto a chi pratica sport poiché grazie alla presenza di proteine e zuccheri semplici (glucosio e fruttosio) fornisce energia e resistenza allo sforzo muscolare. Inoltre riduce il senso di fame in particolare se determinato dallo stress.
  • Favorisce la concentrazione e la memoria: studi effettuati su gruppi di studenti universitari, l’assunzione di polline ha mostrato un netto miglioramento delle prestazioni intellettive, con una maggiore concentrazione e resistenza allo sforzo mentale. Per cui è particolarmente indicato per chi studia prima degli esami e per chi ha problemi di memoria e concentrazione.
  • Utile nelle affezioni prostatiche: il polline d’api, è un rimedio efficace per il benessere della prostata. In particolare in caso di prostatite e di ipertrofia prostatica benigna ha un effetto antinfiammatorio e decongestionante, inoltre allevia il dolore e l’irritazione.

Come assumere il polline

Si consiglia di assumere il polline al mattino preferibilmente a digiuno prima di colazione.

Per gli adulti la dose consigliata è di 15-20 g al giorno mentre per i bambini è di 5-10 g al giorno per periodi di almeno tre mesi, due volte l’anno.

I periodi più appropriati per il trattamento sono tra inverno-primavera e tra estate-autunno.

È possibile assumerlo stemperato in un cucchiaio di miele, nello yogurt, nel latte, accompagnato da una bevanda tiepida o masticato in purezza.

Utilizzo in cucina

L’utilizzo del polline come ingrediente in cucina, fino a qualche anno fa era appannaggio prevalente dei ristoranti stellati. Negli ultimi tempi, invece, grazie al suo delicato aroma floreale si stanno sempre più diffondendo piatti con l’aggiunta di polline.

Il polline come ingrediente è molto versatile, può essere usato per rendere un risotto stuzzicante, un contorno sofisticato, una pietanza a base di carne o verdure sfizioso o un dolce raffinato, aggiungendo un tocco in più rispettando tuttavia il sapore dei piatti.

Controindicazioni del polline

In generale il polline d’api è ben tollerato. È controindicato nei soggetti allergici e in terapia anticoagulante.

Il polline non è indicato nelle donne in gravidanza e in allattamento. Nei soggetti con patologie renali ed epatiche è consigliabile sentire un parere medico.

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